Mi sento triste a volte so il perchè, altre volte no. Comunque vedo sempre le mie amiche divertirsi ma sempre senza di me anche se poi, quando glielo faccio notare, (non nel momento stesso ma più tardi) mi dicono che mi vogliono bene e che per loro sono molto importante. Però non me lo dimostrano infatti parlano sempre tra di loro, io sono li accanto e ascolto, ma è come se non ci fossi. Spesso mi sento un peso per quelli a cui sto vicino e a volte penso che sarebbe meglio se non esistessi. A scuola ho la media più alta dell’anno ma non sono soddisfatta. Nessuno però sembra accorgersi di come sto oppure non gli interessa.
N, 13 anni
Cara N,
si tende a pensare che un ragazzo/a giovane debba essere necessariamente spensierato/a, che prenda le cose con leggerezza e senza troppe preoccupazioni.
In realtà questi sono anni spesso complicati, in cui si inizia a costruire la propria personalità e questo avviene attraverso il continuo confronto con i coetanei.
Ci colpisce il tuo sentirti vista dal resto del mondo, come se nulla o nessuno riuscisse ad accorgersi e contenere i tuoi pensieri ed emozioni.
Hai fatto bene ad esporre i tuoi dubbi alle tue amiche, e forse se loro ti hanno dato un feedback positiva, bisogna partire da quello. A volte succede, che si inneschi un meccanismo involontario di autodifesa, in cui facciamo vedere agli altri solo la nostra maschera più forte, più indipendente e superficiale. Dietro questa si nasconde invece un mondo emotivo molto più complesso. Tu ci poni la domanda sul perchè nessuno si accorga di te..ma invece tu quanto valore dai a te stessa?…
Devi prendere il tuo spazio nelle relazioni, farti valere, esprimere la tua opinione, se vedi loro parlare puoi introdurti anche tu nella discussione.
A volte la paura ci fa autoescludere. Sembra come se si spegnesse un interruttore, tutto sembra perdere di significato e diventa una forzatura immane. Così le relazioni diventano difficili e insostenibili ed è più facile fare un passo indietro.
Apparentemente sembra più facile tirarsi indietro dalle relazioni, chiudersi nel guscio, sentirsi inadeguati e incapaci nonostante tutte le fatiche che facciamo. Questo ritiro scava ferite profonde e infatti come tu stessa ci descrivi nulla sembra essere gratificante per te. Questa ricerca di perfezionismo è una morsa stretta che spesso non lascia respiro.
Prova a ripartire da te, dai tuoi interessi, dalle tue infinite risorse.
Magari potrebbe esserti di aiuto cercare una figura di riferimento adulta con cui confrontarti, ad esempio l’anno prossimo puoi vedere se nella tua scuola c’è uno psicologo allo sportello di ascolto. Avere unno spazio tutto tuo, privo da ogni giudizio potrebbe esserti di aiuto nel rafforzare i tuoi vissuti.
Torna a scriverci se ne senti il bisogno.
Un caro saluto!